martedì 5 febbraio 2013

se non noi, chi?


……se non noi, chi?
A quasi quattro mesi dall'apertura dell’Emporio Solidale a Città di Castello, i numeri cominciano ad assestarsi e soprattutto farsi importanti.
Le tessere richieste sono state 337 di cui 198 approvate, 74 sospese e 38 rifiutate, il resto da esaminare.
Questi numeri fanno riflettere e ci mostrano quante famiglie si trovano in situazioni di disagio perché ad ogni tessera corrisponde ovviamente un nucleo familiare, facciamo composto in media da 3 persone originerebbe 1011 individui bisognosi…..
Questi sono i numeri di chi ha fatto richiesta, sappiate che soprattutto nella fascia più debole costituita dagli anziani credo che le richieste, vuoi per una cultura della “privazione”, vuoi perché in passato sono stati superati momenti simili o per la semplice “vergogna” a presentarsi, siamo veramente molto sotto come numeri della reale necessità di tessere o di aiuto.
La crisi attuale di certo non aiuta ne le famiglie ne le aziende che si sono impegnate a sostenere l’emporio, il risultato è la carenza cronica di alcuni prodotti.
Qualcuno di voi già si aspetta il passo successivo “ora chiedono qualcosa”….. per ora la prendo alla larga e dico, l’esigenza che ci troviamo ad affrontare noi nella nostra realtà è assolutamente superabile non con un sacrifico immenso, noi non dobbiamo (perché non possiamo) risolvere i problemi di tutto il mondo, purtroppo al mondo ci sono situazioni molto gravi pensiamo alla situazione nei paesi in guerra, pensiamo alla situazione dei nostri amici in Congo, dove li si che rischi ogni giorno la pelle.
In queste situazioni spesso ci domandiamo ma cosa fanno i governi?? ma cosa fanno le Nazioni Unite?? noi in queste situazioni non possiamo fare nulla se non sdegnarci, per sapere di cosa parlo invito tutti (chi se la sente) di visualizzare questo link che si trova sul blog della parrocchia di San Giustino
la visione di queste immagini è forte, qui più che lo sdegno ti viene voglia di andare a difendere con le armi questi bambini colpevoli se si può usare questo termine colpevoli di chissà cosa.
Ecco, per queste situazioni siamo impotenti, dobbiamo subire gli interessi egli Stati, la crudeltà dell’uomo che in certe situazioni perde ciò che normalmente lo differenzia da un animale e vedere con un magone immenso queste cose.
Nelle nostre comunità per fortuna dobbiamo affrontare problemi microscopici ma ugualmente duri da risolvere ecco quali sono:
la miseria, l’emarginazione, la solitudine, ecc. ugualmente rimaniamo indignati nei confronti delle “Istituzioni” centrali e periferiche, ci domandiamo perché, facciamo 1000 supposizioni.
Se non vogliamo essere come anche noi come quella parte di Stato o di istituzione, che De Andrè ha tanto bene descritto in una sua canzone, dove davanti al problema si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità….. dobbiamo rispondere a questa domanda allora, se non noi, chi??.
Siamo chiamati noi a comprendere per primi la cultura della solidarietà, perché così facendo verremmo incontro a tantissimi bisogni primari delle famiglie in difficoltà, prima di tutto solidarietà nel campo alimentare, quanti sprechi di cibo potremmo evitare, non vi verrà chiesto di risolvere il problema alimentare di tutte le famiglie della diocesi, vi verrà chiesto in questo periodo che ci porta alla Pasqua di riflettere su come con pochissimo impegno economico tutti noi possiamo fare qualcosa di importante, di duraturo e in seguito spontaneo, un qualcosa che entri a far parte della nostra cultura.
I progetti, le idee, sono tanti, l’entusiasmo pure, ma senza il vostro aiuto non possiamo nulla, senza l’aiuto di tutti voi rimarremmo fermi all’indignazione.
Cosa vogliamo fare noi:
coinvolgere attivamente le famiglie, le scuole, i gruppi parrocchiali, i bambini del catechismo, le cellule di Evangelizzazione ed in generale tutta la nostra comunità in questo progetto di “cultura della solidarietà” dove verrà chiesto solo il necessario che poi secondo il nostro progetto verrà ripartito in due parti, una parte per l’Emporio e una parte per la fascia più debole composta dagli anziani della nostra zona che verranno raggiunti nelle proprie abitazioni evitando quindi tutti i problemi sopraelencati.
A breve inizieremo a inviare i volantini, con modalità e istruzioni, vi invitiamo come sempre a farci visita al nostro Centro d’Ascolto, aperto tutti i sabato mattina dalle 9 alle 11, potete mentre accompagnate i bambini al catechismo vedere di che si tratta.
Grazie Luca.

"E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla."

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