……se non noi, chi?
A quasi quattro mesi dall'apertura dell’Emporio Solidale a
Città di Castello, i numeri cominciano ad assestarsi e soprattutto farsi
importanti.
Le tessere richieste sono state 337 di cui 198 approvate, 74
sospese e 38 rifiutate, il resto da esaminare.
Questi numeri fanno riflettere e ci mostrano quante famiglie
si trovano in situazioni di disagio perché ad ogni tessera corrisponde
ovviamente un nucleo familiare, facciamo composto in media da 3 persone
originerebbe 1011 individui bisognosi…..
Questi sono i numeri di chi ha fatto richiesta, sappiate che
soprattutto nella fascia più debole costituita dagli anziani credo che le
richieste, vuoi per una cultura della “privazione”, vuoi perché in passato sono
stati superati momenti simili o per la semplice “vergogna” a presentarsi, siamo
veramente molto sotto come numeri della reale necessità di tessere o di aiuto.
La crisi attuale di certo non aiuta ne le famiglie ne le
aziende che si sono impegnate a sostenere l’emporio, il risultato è la carenza
cronica di alcuni prodotti.
Qualcuno di voi già si aspetta il passo successivo “ora
chiedono qualcosa”….. per ora la prendo alla larga e dico, l’esigenza che ci
troviamo ad affrontare noi nella nostra realtà è assolutamente superabile non
con un sacrifico immenso, noi non dobbiamo (perché non possiamo) risolvere i
problemi di tutto il mondo, purtroppo al mondo ci sono situazioni molto gravi
pensiamo alla situazione nei paesi in guerra, pensiamo alla situazione dei
nostri amici in Congo, dove li si che rischi ogni giorno la pelle.
In queste situazioni spesso ci domandiamo ma cosa fanno i
governi?? ma cosa fanno le Nazioni Unite?? noi in queste situazioni non
possiamo fare nulla se non sdegnarci, per sapere di cosa parlo invito tutti
(chi se la sente) di visualizzare questo link che si trova sul blog della
parrocchia di San Giustino
la visione di queste immagini è forte, qui più che lo sdegno
ti viene voglia di andare a difendere con le armi questi bambini colpevoli se
si può usare questo termine colpevoli di chissà cosa.
Ecco, per queste situazioni siamo impotenti, dobbiamo subire
gli interessi egli Stati, la crudeltà dell’uomo che in certe situazioni perde
ciò che normalmente lo differenzia da un animale e vedere con un magone immenso
queste cose.
Nelle nostre comunità per fortuna dobbiamo affrontare
problemi microscopici ma ugualmente duri da risolvere ecco quali sono:
la miseria, l’emarginazione, la solitudine, ecc. ugualmente
rimaniamo indignati nei confronti delle “Istituzioni” centrali e periferiche,
ci domandiamo perché, facciamo 1000 supposizioni.
Se non vogliamo essere come anche noi come quella parte di
Stato o di istituzione, che De Andrè ha tanto bene descritto in una sua
canzone, dove davanti al problema si costerna,
s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran
dignità….. dobbiamo rispondere a questa domanda allora, se
non noi, chi??.
Siamo chiamati noi a comprendere per primi la cultura della
solidarietà, perché così facendo verremmo incontro a tantissimi bisogni primari
delle famiglie in difficoltà, prima di tutto solidarietà nel campo alimentare,
quanti sprechi di cibo potremmo evitare, non vi verrà chiesto di risolvere il
problema alimentare di tutte le famiglie della diocesi, vi verrà chiesto in
questo periodo che ci porta alla Pasqua di riflettere su come con pochissimo
impegno economico tutti noi possiamo fare qualcosa di importante, di duraturo e in seguito spontaneo, un qualcosa che entri a far parte della nostra cultura.
I progetti, le idee, sono tanti, l’entusiasmo pure, ma senza
il vostro aiuto non possiamo nulla, senza l’aiuto di tutti voi rimarremmo fermi
all’indignazione.
Cosa vogliamo fare noi:
coinvolgere attivamente le famiglie, le scuole, i gruppi
parrocchiali, i bambini del catechismo, le cellule di Evangelizzazione ed in
generale tutta la nostra comunità in questo progetto di “cultura della
solidarietà” dove verrà chiesto solo il necessario che poi secondo il nostro
progetto verrà ripartito in due parti, una parte per l’Emporio e una parte per
la fascia più debole composta dagli anziani della nostra zona che verranno
raggiunti nelle proprie abitazioni evitando quindi tutti i problemi
sopraelencati.
A breve inizieremo a inviare i volantini, con modalità e
istruzioni, vi invitiamo come sempre a farci visita al nostro Centro d’Ascolto,
aperto tutti i sabato mattina dalle 9 alle 11, potete mentre accompagnate i
bambini al catechismo vedere di che si tratta.
Grazie Luca.
"E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla."
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